Stua di Ramaz è una località situata a settentrione della forra del Torrente Chiarsò; deve il suo nome alla funzione, rivestita per molti secoli, di raccolta e stoccaggio di tronchi che da lì venivano poi inviati, via fiume, verso il centro di smistamento posto in prossimità di Paularo.
Il sito si sviluppa su entrambi i versanti del ripido solco fluviale. In sinistra idrografica il taglio stradale consente di apprezzare il rapido passaggio tra i Calcari di Pramosio (Devoniano sup.) e le peliti e arenarie della Fm. del Hochwipfel (Carbonifero inf.). Tra le due unità si interpone quasi un metro di radiolariti fittamente stratificate (Radiolariti del Rio Chianaletta/Fm. di Zollner). Sono queste delle selci di origine organica, dovute all’accumulo di microscopici gusci di radiolari in seguito ricristallizzati.
Il passaggio tra le unità è messo in evidenza dalla netta differenza di colore: grigio chiaro per i calcari e decisamente scuro per le altre formazioni. Tutte sono ben stratificate e la loro giacitura immerge verso monte (NE). Un’attenta osservazione degli strati calcarei potrebbe portare a scoprire alcune Climenie, molluschi “progenitori” delle più note Ammoniti; di esse replicano l’andamento spiralato del guscio. Gli esemplari di questo sito sono sempre di taglia sub-centimetrica.
Sia camminando lungo le rocce che affiorano lungo la strada, sia traguardando le stesse dalla mulattiera che corre sul lato opposto del Torrente Chiarsò, non può sfuggire che la Fm. del Hochwipfel, l’unità più recente (Carbonifero), compare “sotto” ai calcari (Devoniano), invece che sopra ad essi. Una tale anomalia si spiega con il rovesciamento dell’intera successione. Tale ribaltamento, causato più di 300 milioni di anni fa dalle poderose spinte erciniche, non riguarda solo la porzione di rocce visibili nel sito, ma il complessivo Monte Zermùla e le sue propaggini settentrionali, sviluppate verso il confine italo- austriaco.