L’alta Valle del Bût è costellata di cime non carbonatiche comprese tra 2000 e 2200 m di quota. Una di queste, in versante destro, è il Monte Zoufplan. La particolarità di questo sito è quella di esporre il contatto tra la Fm. del Dimon, ultima unità della sequenza paleozoica antica, e l’Arenaria di Val Gardena, visibile appena a valle della strada che rasenta la sommità del Monte Zoufplan (v. geosito Lago Dimon).
La Fm. del Dimon, di età carbonifera, è qui rappresentata da vulcaniti basiche e da prodotti vulcanici stratificati. L’Arenaria di Val Gardena, di età permiana superiore, in questo sito è data da iniziali sottili brecciole e peliti dal caratteristico colore rosso, passanti, nel volgere di un metro, ad esclusive peliti rosse.
Altri affioramenti simili, di più modeste dimensioni e di sole peliti rosse, si trovano nelle immediate vicinanze, al Pizzo del Corvo. è questo un piccolo rilievo formato da vulcaniti basiche, presenti sotto forma di lave a cuscino, testimonianza di eruzioni vulcaniche sottomarine, particolarmente evidenti lungo il lato Nord.
La superficie di discordanza tra le vulcaniti basiche e i depositi rossi permiani è uno degli elementi stratigrafici di maggiore importanza dell’intera catena carnica. Una superficie in origine continua che le spinte compressive dell’orogenesi alpina hanno poi smembrato e dislivellato. Tra il Monte Zoufplan e il Pizzo del Corvo la superficie di discordanza compare in cinque affioramenti contigui, separati da piccole faglie dotate di modesti rigetti.
Il fatto che la superficie in oggetto, e con essa i depositi rossi permiani che la ricoprono, compaia solo nei dintorni del Monte Zoufplan-Pizzo del Corvo significa che nelle zone circostanti gli spostamenti l’hanno alzata oltre le quote della superficie topografica.