Cordoni morenici presso Valbertad (Lanza)

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La storia geologica del Monte Zermula, la cui successione rocciosa raggiunge e supera i 400 milioni di anni, si è arricchita di interessanti testimonianze tardo-glaciali würmiane in tempi che possiamo considerare recenti (circa 16.000 anni fa). Il versante settentrionale del massiccio carbonatico, le cui propaggini si estendono fino ai 1000-1500 m del fondovalle, conserva ben leggibili sotto forma di morfologie e di depositi i segni che precedettero la completa scomparsa dei ghiacci da questo settore alpino.

Superata la stretta morfologica di Stua di Ramaz (v. anche Forra del Torrente Chiarsò) la strada si snoda tra tortuosità e piccole salite fino al Passo del Cason di Lanza (1552 m).

È proprio in questo secondo tratto, lungo circa 3 km, che il tragitto interseca due ampi cordoni morenici tardo-würmiani. Entrambi si sviluppano trasversalmente alla vallata. Il primo, più imponente e situato alle quote inferiori, si preannuncia con alcuni blocchi erratici superiori a 30 m³ che improvvisamente affiorano ai bordi della strada.

Sono in parte colonizzati da muschi, licheni e da sporadici rivestimenti erbosi. Rapidamente si entra nel cuore del deposito tardo-glaciale che, oltrepassata una curva e un ponte, è sezionato dalla viabilità.

Lungo il taglio si apprezza la pezzatura eterogenea del deposito sciolto e la sua disorganizzazione interna, tipiche degli accumuli da abbandono in massa alla fronte di una lingua glaciale. Lo spessore di questo primo arco morenico supera i 50 m. La sua estensione trasversale raggiunge il mezzo chilometro.

Più ridotte sono le dimensioni del secondo arco stadiale. Lo si intercetta dopo un ulteriore chilometro di strada, all’altezza del Rio das Barbacis.

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