Conoide dei Rivoli Bianchi di Tolmezzo e paleo-Lago di Illegio (Alpi Carniche): un’evoluzione guidata da tettonica, glacialismo e sismicità

Questo contributo prende in esame i caratteri geologici e soprattutto geomorfologici del settore alpino ubicato a NE di Tolmezzo (UD), comprendente i Monti Strabut, Amariana e Palavierte p.p., nelle Alpi Carniche centrali. L’indagine inizia trattando la stratigrafia del substrato e valutando l’influenza della tettonica (e neotettonica) sull’impostazione del reticolo idrografico locale, definendo i principali sistemi di lineazioni, individuando le faglie principali e citando le presupposte faglie capaci o attive desunte dalla letteratura. Lo studio procede col tentativo di ricostruzione dei paleo-percorsi fluviali che precedettero la glaciazione würmiana, indagando l’andamento delle linee locali di spartiacque che delimitavano il bacino del paleo-Frondizzon. Questo corso in tempi pre-würmiani costituiva l’asse drenante dell’intero settore di studio. L’analisi prosegue concentrandosi sui percorsi glaciali che caratterizzavano il territorio tolmezzino durante l’ALGM (ultimo massimo glaciale alpino), per poi incentrarsi sull’evoluzione quaternaria della conca di Illegio, della zona dei Rivoli Bianchi e del versante meridionale del Monte Strabut. Per quest’ultimo, le numerose morfologie enigmatiche di cui è costellato, tutte ereditate durante il tardoglaciale würmiano, sono state attribuite alla classe dei rock glacier relitti. La conca di Illegio ha ospitato un invaso lacustre generatosi e rapidamente colmato durante la deglaciazione. Di lì a poco il suo riempimento è stato inciso e in parte asportato da diffuse erosioni fluviali, tuttora attive. A S di Illegio, la zona dei Rivoli Bianchi ha visto, dopo la deglaciazione, la progressiva espansione di un vasto apparato di deiezione (Conoide dei Rivoli Bianchi). Generatosi durante il tardoglaciale è tuttora in parziale attività. Si è ampliato sul fondo di una larga valle glaciale inizialmente presente come profondo solco fluviale del paleo-Frondizzon. La progressiva espansione del conoide ha finito per coprire buona parte di un precedente apparato fluvio-glaciale inattivo (paleoConoide di Betania). In particolare, del Conoide dei Rivoli Bianchi si è cercato di indagare le cause alla base della sua formazione; questo ai fini di definirne l’evoluzione temporale recente (ultimi secoli) traendo indicazioni applicabili alla complessiva crescita ed espansione nel tempo di questo peculiare deposito alluvionale, riconosciuto in letteratura come geosito di interesse sovra-nazionale. Dall’insieme delle evidenze glaciali, morfologiche, tettoniche e neotettoniche, deposizionali e sedimentologiche, di mobilizzazione e ridistribuzione dei materiali erosi – valutate in concerto con gli interventi antropici per la mitigazione del rischio idraulico attuati negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, nonché confrontate con i recenti dati sismici, sia locali che regionali, e con la piovosità che vi ha insistito negli ultimi cento anni – ne scaturisce un’evoluzione regolata da un complesso intreccio di cause ed effetti. In essa svolgono un ruolo di primaria importanza sia la tettonica (neotettonica?), quanto soprattutto la sismicità e la piovosità che periodicamente, con eventi parossistici, insistono sul distretto tolmezzino.

Abstract
This publication examines the geological and, above all, geomorphological characteristics of the Alpine sector located NE of Tolmezzo (UD), including the Mts Strabut, Amariana and Palavierte p.p., in the central Carnic Alps. The investigation starts by examining the stratigraphy of the substrate and evaluating the influence of tectonics (and neotectonics) on the setting of the local hydrographic network, defining the lineation systems, identifying the main faults and citing the assumed capable or active faults inferred from literature. The study proceeds with the attempt to reconstruct the paleo-river paths that preceded the Würm glaciation, investigating the trend of the local watershed lines that delimited the paleo-Frondizzon basin. This stream constituted, in pre-Würm times, the drainage axis of the study sector. The analysis continued by focusing on the glacial systems that characterized the Tolmezzo area during the ALGM (Alpine Last Glacial Maximum), and then focused on the Quaternary evolution of the Illegio basin, the Rivoli Bianchi area and the southern slope of Mt Strabut. For the latter, the numerous enigmatic morphologies with which it is dotted, all inherited during the Würmian deglaciation phase, have been attributed to the class of relict rock glaciers. The Illegio basin hosted a paleo-lake generated and rapidly filled during the deglaciation. Shortly thereafter, its filling was engraved and partly removed by widespread river erosions, which are still active today. To the south of Illegio, the Rivoli Bianchi area experienced the progressive expansion of a vast dejection system (Conoide dei Rivoli Bianchi – Rivoli Bianchi Alluvial Fan). Generated during the Late Glacial period, it is still in partial activity. It expanded on the bottom of a large glacial valley initially present as a deep river furrow of the paleo-Frondizzon. The progressive expansion of the alluvial fan ended up covering a large part of a previous inactive fluvio-glacial apparatus (Betania paleo-Alluvial fan). In particular, we tried to investigate the reasons of the Rivoli Bianchi Alluvial fan deposits; this in order to define its evolution (recent centuries) by drawing indications applicable to the overall growth and expansion over time of this peculiar alluvial body, recognized in literature as a geosite of international interest. From the set of glacial, morphological, tectonic and neotectonic, depositional and sedimentological evidences concerning the mobilization and redistribution of eroded materials – evaluated in concert with the anthropic interventions for the mitigation of hydraulic risk implemented in the 1920s and 1930s, as well as compared with recent data seismic, both local and regional, and with the rainfall that has persisted over the past 100 years – the result is an evolution regulated by a complex intertwining of causes and effects. Both tectonics (neotectonics?) and above all seismicity and rainfall, which periodically insist with paroxysmal events, play a role of primary

venturini & astori 2021 Conoide RB