CV esteso

Corrado Venturini
corrado.venturini@unibo.it

www.corradoventurini.it

già Professore associato
Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali,
Università di Bologna – Alma Mater Studiorum
via Zamboni, 67 – 40126 Bologna

- 1955 Nasce a Udine.
- 1978 Si laurea in Scienze Geologiche il 24 lug 1978 presso l’Università di Bologna con lode, discutendo la tesi ‘Rilevamento e stratigrafia dei Monti Paularo e Dimon (Alpi Carniche)’, Relatore Prof. G.B. Vai.
- 1979-80 Svolge il servizio civile di 12 mesi in Friuli ed è utilizzato dall’amministrazione pubblica come geologo di terreno.
- 1982 Geologo presso la Direzione Regionale delle Foreste della Regione Friuli Venezia Giulia, sede di Udine.
- 1983 Ricercatore Universitario presso l’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Bologna (Facoltà di Scienze MM, FF e NN). Nel 1987 riceve la conferma e l’ingresso in ruolo.
- 1991 Professore di II fascia all’Università di Pisa, presso il Dipartimento di Scienze della Terra.
- 1995 E’ chiamato per trasferimento all’Università di Bologna, presso il Dipartimento di Scienze della Terra e Geo-Ambientali (oggi Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali) dove tuttora insegna come professore associato.
- 2020 Dall’1 nov ottiene la pensione di anzianità; per un anno accademico (2021-22) ha collaborato didatticamente con l’Alma Mater Studiorum come Professore a contratto gratuito.

ATTIVITA’ DI RICERCA

L’attività di ricerca dello scrivente risente di un’impostazione multidisciplinare acquisita nel corso degli anni attraverso le frequenti collaborazioni attivate, sia sul terreno sia in fase di elaborazione dati, con colleghi stratigrafi, sedimentologi, geologi strutturali, petrografi del sedimentario, paleomagnetisti e geomorfologi, al fine di affrontare con approccio integrato l’evoluzione dei singoli settori investigati. La base comune, imprescindibile, sulla quale innestare, integrare e fare interagire i dati raccolti è sempre stata quella fornita da un accurato rilevamento geologico, condotto di preferenza alla scala 1:10:000.
Seguendo l’ordine di attivazione delle rispettive indagini, i settori oggetto di studio sono stati i seguenti:

a) Appennino tosco-emiliano
b) Alpi e Prealpi Carniche
c) Appennino marchigiano
d) Corsica centro-settentrionale
e) Cordigliera Cantabrica

In particolare, gli argomenti di ricerca individuati ed approfonditi dallo scrivente durante venticinque anni di indagini sul terreno, sono i seguenti.

Ambiti di ricerca

1) Studio della successione tardoercinica permo-carbonifera del bacino di Pramollo (Alpi Carniche), analisi di bacino ed inquadramento geodinamico.
2) Analisi stratigrafico-sedimentologica della successione permiana medio-superiore delle Alpi Carniche (Fm. di Val Gardena e a Bellerophon).
3) Analisi della stabilità e del dissesto di un bacino idrografico campione (bacino del T. Brasimone-T. Vezzano, Appennino tosco-emiliano).
4) Rilevamenti geologici nella successione plio-pleistocenica dell’Appennino-Marchigiano.
5) Analisi stratigrafica e paleotettonica del nucleo ercinico paleocarnico (Ordoviciano-Carbonifero Inf.).
6) Analisi strutturale della Catena Paleocarnica, segmento sudorientale dell’orogene ercinico.
7) Analisi tettonica e cinematica delle Alpi Meridionali orientali (Alpi e Prealpi Carniche ed Alpi Giulie): deformazioni neogeniche.
8) Analisi evolutiva dei bacini carboniferi superiori della Cordigliera Cantabrica (N Spagna).
9) Studio dei rapporti tra l’attuale regime di stress dell’area friulana (analisi dei meccanismi focali dei terremoti) e il quadro tettono-cinematico neogenico-quaternario.
10) Ricostruzione dell’evoluzione quaternaria della Val di Vizze (Vipiteno – BZ).
11) Stratigrafia e sedimentologia delle successioni tardo miocenico-plioceniche finalizzata alla individuazione del reticolo fluviale mio-pliocenico.
12) variazioni del reticolo idrografico pleistocenico e spostamento spartiacque di prim’ordine, distribuzione e significato delle morene stadiali tardo-glaciali, sedimentologia e stratigrafia dei depositi olocenici intramontani.
13) Individuazione di faglie attive nel territorio friulano [rapporti tra neotettonica e morfologia nell’alta pianura friulana; ricerca di faglie attive nei settori alpini e prealpini friulani].
14) Teorizzazione di nuove modalità di esposizione dati nei pannelli espositivi museali

PROGETTI E GRUPPI DI RICERCA

Lo scrivente ha afferito a

Sottoprogetto Modello Strutturale Tridimensionale (Prog. Geodinamica)
IGCP Project n. 5 The Hercynian core in the circum-Mediterranean domain.
IGCP Project n. 203 ‘Permian and Permo-Triassic boundary in the Western Tethys (N Italy and N Yugoslavia)’.
IGCP Pr. no. 359, ‘Correlation of Tethyan, Circum-Pacific and marginal Gondwana Permo-Triassic’.
Working Group on Devonian-Carboniferous boundary.
Working Group on the Moscovian and Artinskian maps.
Gruppo di Lavoro sulla Tettonica Fragile, (Resp. naz. Prof. G. Papani)
Gruppo di Lavoro sul Paleozoico, (Coordinatore Prof. G.B. Vai).
CROP (Crosta Profonda), Gruppo di Lavoro sul Profilo 1A p.p. (Pianura Friulana-Mauthen).
CARG ’88 (Prog. Cartografia Geologica d’Italia alla scala 1:50.000)
Gruppo di Lavoro per la Via Geoalpina (G&T, Coord. Prof. M. Panizza).

E’ stato inoltre

Responsabile di un finanziamento MPI (MURST) 40% (Thrust alpini neogenici, Tettonica fragile).
Responsabile di un finanziamento MPI 60% (Analisi di bacino della Sequenza permo-carbonifera del Sudalpino orientale).
Docente presso la Scuola di Specializzazione per Insegnanti di Scuola Superiore (SSIS) ove, per otto anni è stato titolare del Corso di “Didattica delle Scienze della Terra, Geologia” e del Corso di “Didattica di Scienze Naturali”.
Membro nel CdA del CIRMONT (Amaro, UD) nel triennio 2002-2005.
Responsabile di un finanziamento MPI ex-60% (Evoluzione tardo quaternaria del settore alpino nord-orientale: aree intramontane e alta pianura friulana. Pleistocene Sup.-Olocene Inf.).
Coordinatore del Progetto Edu-Geo, iniziativa didattica di respiro nazionale che ha collegato la scuola superiore e il mondo della ricerca (Scienze della Terra) proponendo il territorio come laboratorio didattico attraverso escursioni guidate e corsi di aggiornamento per studenti e insegnanti superiori.
Coordinatore, Direttore dei Lavori e Rilevatore principale del Foglio 031 Ampezzo, nell’ambito della Convenzione CARG (Cartografia Geologica d’Italia alla scala 1:50.000) tra il Servizio Geologico d’Italia e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bologna.
Responsabile di unità locale in un Progetto di classificazione dei Geositi della Regione Friuli-V.G., coordinato dall’Università di Trieste in concerto con il Dipartimento Difesa del Suolo (ISPRA).

ATTIVITA’ DIDATTICHE E DIVULGATIVE

Corso di Laurea in Scienze Naturali
Per 16 anni è stato docente titolare del corso di Geologia (II anno).

Corso di Laurea in Scienze Geologiche
Per 19 anni è stato docente nel corso di Rilevamento Geologico (II anno).

Scuola di Specializzazione per Insegnanti di Scuola Superiore (SSIS)
E’ stato per 9 anni docente di “Fondamenti e didattica di Scienze della Terra” nell’ambito della “Didattica delle Scienze Naturali”

E’ periodicamente chiamato a proporre lezioni di aggiornamento agli Insegnanti di Scuola Superiore.

Cura un’attività scientifico-divulgativa attraverso la pubblicazione di volumi, l’allestimento di mostre temporanee, sale geologiche e documentari realizzati per Musei di Storia Naturale ove tiene, periodicamente e su invito, seminari e frequenti conferenze.

Ha condotto una ventina di escursioni geologiche nell’ambito del Progetto Edu-Geo rivolto alle Scuole secondarie, ventiquattro escursioni annuali (dall’anno 2000) per ‘Ordine dei Geologi del FVG’, numerose escursioni in Alpi e Appennini nell’ambito dei due corsi di laurea in Scienze Geologiche e Scienze Naturali dell’Università di Bologna e, negli anni 1993-96, nel corso di laurea in Scienze Geologiche dell’Università di Pisa.

Sotto l’egida dell’Ordine dei Geologi del FVG ha condotto escursioni di aggiornamento per geologi applicati, finalizzate alla valutazione delle situazioni di pericolosità del territorio, congiuntamente all’osservazione della funzionalità delle opere esistenti.