Da questi fogli miei voglio cantare
quel che si sa, si pensa, (oppur s’inventa)
attorno a certi ‘denti’ che nel mare
ebbero vita e dentro ad esso han spenta,
mosso dall’intenzion di far qui dare
a quel lettor che a legger si contenta
le vecchie idee e le nuove soluzioni
riguardo ai conodonti e ai lor padroni.
Moltissimi scienziati in più momenti
hanno provato a spremer le cervella
per dispiegar l’origine dei ‘denti’.
Uno affermò che non ne la mascella
d’oscure e strane bestie eran presenti
ma in certi pesci in le di lor budella,
col compito di fare assimilati
cibi pesanti e in fretta ingurgitati.
Un altro invece ammise (ove lo lessi?)
d’essere alfin riuscito a ritrovare
intatti cento ‘denti’ ancor connessi
l’un l’altro una dentiera a simulare
di qualche bestia ignota o pesci stessi
morti e sepolti dentro antico mare.
Ma un duro colpo l’emozion gli ha inferto
che appena estratto sbriciolò il reperto!
Un terzo s’addentrò nella questione:
autodidatta senza affidamenti
propose un giorno l’interpretazione
sua personale dei bizzarri ‘denti’
a di conodontari gran riunione.
“Son – prese a dir rivolto alli presenti –
coproliti di pesci col singhiozzo…”
…Se ne uscì pesto e di sputacchi sozzo!
Le voci queste son sui conodonti
che ho avuto modo di sentire a scola,
ma d’elle riportar non so le fonti.
Piaccia a chi legge allor sulla parola
fiducia darmi e credere ai racconti
che ho riferiti (e questo mi consola).
Di certo come prima il dubbio resta
sulla natura dell’antica crosta.