Il Colle di Osoppo domina la cittadina omonima con le proprie ripide pareti a strapiombo alte fino a un centinaio di metri. Il modesto rilievo si allunga per un km in direzione Nord-Sud. è ammantato, alla base, dalle alluvioni ghiaiose del Tagliamento, distribuite nel cosiddetto Campo di Osoppo. La posizione del colle in “zona d’ombra” rispetto ai transiti glaciali pleistocenici, provenienti da Nord- Ovest (Cavazzo) e da Nord (Venzone), ha contribuito a dargli l’attuale forma e preservarlo da più intensi smantellamenti. Il Colle è formato da prevalenti conglomerati fluviali e subordinatamente deltizio-lacustri (Conglomerato di Osoppo) la cui deposizione risale alla fine del Miocene e alla parte basale del Pliocene, poco più di 5 milioni di anni fa. Il deposito ha una potenza complessiva di un centinaio di metri ma in origine, prima delle esarazioni glaciali, sicuramente superava i 200 m.
Complessivamente, i depositi del Conglomerato di Osoppo affioranti in questo sito si accumularono nel Miocene sup.-Pliocene inf. sul fondo di un solco vallivo: quello dell’antico Tagliamento-Fella. Fu circa 6 milioni di anni fa che quella stessa incisione fluviale, impostatasi nel Miocene inf.-medio durante i precoci sollevamenti della catena alpina e prealpina carnica, ebbe un’occasione unica per approfondirsi dando forma e importanza al futuro reticolo fluviale friulano.
Questo accadde per una ragione ben precisa: il disseccamento del Mare Mediterraneo che, con alterne vicende, durò quasi 600.000 anni. A quei tempi il Mare Mediterraneo, per una serie di concause geologiche e climatiche, subì l’interruzione del collegamento con l’Oceano Atlantico e andò in secca, trasformandosi in una serie di bassi laghi evaporitici. La “crisi” si concluse con il definitivo ritorno delle acque atlantiche 5,3 milioni di anni fa, al passaggio Miocene-Pliocene.
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