Il rilievo piramidale del Monte Amariana (1905 m) si innalza nel punto di confluenza tra la Valle del Fella e quella del Tagliamento, fra Amaro e Tolmezzo. L’essenza di questa particolare montagna carnica si rivela da un punto ben preciso del fondovalle che, meglio di ogni altro, ne valorizza i caratteri.
Dal Ponte Avons il profilo triangolare del rilievo stratificato si staglia in solitaria contro il cielo. Più in basso, intorno alla parete rocciosa priva di vegetazione, una serie di colli in parte boscati, ne attenua l’impressione di invalicabilità. La differenza tra l’aspra morfologia del rilievo principale e quella, decisamente arrotondata, dei colli satelliti, suggerisce che la parte superiore del monte emergeva dai ghiacci würmiani.
Così come accadeva per i limitrofi Monte Sernio, Col Gentile e Monte San Simeone, che durante le fasi di massima espansione glaciale erano, assieme alla vetta del Monte Amariana, silenziose isole rocciose lambite e avvolte dalle lingue glaciali carniche. Alla sua base occidentale prende forma e si allarga il conoide di deiezione dei Rivoli Bianchi (v. geosito Conoide di deiezione dei Rivoli Bianchi di Tolmezzo). La peculiarità di questo sito consiste nell’assetto geometrico del massiccio stratificato. Il dato più appariscente è costituito dalla generalizzata inclinazione verso Sud (60°) della fitta stratificazione che costituisce l’essenza stessa del Monte Amariana. Sono per gran parte strati dolomitici di età norica (Triassico sup.) appartenenti all’unità chiamata Dolomia Principale. A questi si aggiunge un esiguo spessore di Calcare di Dachstein, di età retica (Triassico sup.), seguìto verso meridione da una sottile porzione di Calcari Grigi di età giurassica inferiore, interrotti da una faglia, la Linea di Posselie.