Appena a Ovest dei Monti di Volaia (Forni Avoltri) il toponimo Bordaglia è diffusissimo: Creta di Bordaglia (2169 m), Lago Bordaglia, Rio Bordaglia, Bosco Bordaglia, Casera Bordaglia di sopra e Casera Bordaglia di sotto. Da una cinquantina d’anni si è aggiunto anche quello di Linea della Val Bordaglia. Occorre innanzi tutto ricordare che il segmento di faglia affiorante nel settore di Bordaglia è solo una limitata porzione (la più netta ed evidente) di una struttura che, orientata circa NE- SW, si estende dalla Valle della Gail (Mauthen) fino a Sud di Sappada, Pieve di Cadore e oltre.
La sua origine, perlomeno per quanto riguarda il tratto in territorio carnico, risale al Carbonifero sup., ben 300 milioni di anni fa! A quei tempi il settore di Forni Avoltri cominciò ad abbassarsi guidato da una serie di faglie ravvicinate, orientate NE-SW. Era l’atto di nascita della Linea (o fascio di linee) della Val Bordaglia.
Quelle stesse superfici vissero un’infanzia tormentata. Nell’Anisico (circa 240 milioni di anni fa) furono riattivate come faglie distensive. La loro adolescenza si completò nell’Oligocene (circa 30 milioni di anni fa) con un’ennesima riattivazione distensiva. Ormai, internamente al volume di rocce del settore alpino orientale, formavano una fascia di debolezza intrinseca.
Da quel momento fu come avere tagliato una torta in due. Qualsiasi spinta o trazione applicata a quella torta avrebbe messo in movimento l’iniziale grande superficie di taglio. E questo, per la Linea della Val Bordaglia, accadde puntualmente.